Il convegno, organizzato dall’Associazione A Braccia Aperte presso la Fondazione Ambrosiana per la Vita, racconta il successo dei percorsi destinati a giovani in situazione di fragilità. E apre a nuovi sviluppi e prospettive per l’estate 2018.
In un momento in cui sono di grande attualità temi come il superamento di barriere culturali legate alla disabilità, emerge con interesse il ruolo dello sport come strumento di inclusione e integrazione sociale. Per limitare il disagio e l’emarginazione, dal un lato, e promuovere il benessere psico-fisico delle persone attraverso un approccio basato sulla qualità della loro vita.
Il convegno “Passo dopo passo: il trekking come strumento di inclusione sociale”, ospitato il 18 ottobre 2017 presso la Fondazione Ambrosiana per la Vita a Milano, è partito da questi presupposti e costituisce il punto di arrivo di un progetto più ampio, vincitore per due anni consecutivi del bando congiunto “Sport occasione per crescere”, finanziato da Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.
Promosso dall’Associazione A Braccia Aperte in collaborazione con la Fondazione Opera Pia San Benedetto e l’Associazione Sportiva Dilettantistica Trezzo, il convegno aveva un duplice obiettivo: raccontare il successo dei percorsi di avvicinamento al trekking destinati a giovani con fragilità e aprire il dialogo sulle prospettive future di queste esperienze.
Il progetto “Passo dopo Passo” consiste infatti nell’esperienza di campus estivi residenziali di 4-7 giorni, durante i quali si svolgono itinerari di trekking assistiti da animali e accompagnati da personale competente. Le attività sono destinate a gruppi di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale in situazione di fragilità familiare. Da quest’anno, i campus si sono aperti anche a ragazzi con disabilità sensoriale (sordità). Ragazzi accomunati da difficoltà di comunicazione e di relazione, che spesso rischiano di generare frustrazione, conflitto ed emarginazione.
I campus, preceduti da incontri preparatori rivolti ai ragazzi e alle loro famiglie (o alle comunità che li accolgono), si sono svolti da maggio a settembre 2017 presso la struttura “La Quercia”, nella suggestiva cornice di Esino Lario, a pochi passi dai sentieri del Parco della Grigna Settentrionale. Hanno partecipato 55 ragazzi di età compresa tra i 6 e i 25 anni, e più o meno altrettanti sono stati coinvolti nell’annualità precedente di progetto.
“Per la nostra associazione, questa linea progettuale ha rappresentato una novità e una scommessa perché ci ha richiesto di dilatare l’esperienza acquisita e di avere un respiro più ampio – ha dichiarato Antonio Santu, Presidente dell’Associazione A Braccia Aperte. Oggi possiamo dire di aver vinto la sfida: per due anni di seguito il progetto ha attratto le risorse necessarie per essere messo in pratica, non solo economiche ma anche umane e di relazione con il territorio. In questi due anni la partecipazione è stata decisamente alta: un centinaio di ragazzi ha potuto beneficiare di questa esperienza, che li ha portati a camminare oltre i limiti della propria fragilità e a vivere momenti di grande qualità”.
I risultati dell’esperienza di questi due anni sono stati sorprendenti, sotto molti punti di vista: il trekking, sport inclusivo e modulabile sulle possibilità fisiche di ciascun individuo, si è dimostrato particolarmente indicato per avvicinare bambini e adolescenti alla pratica sportiva, aiutando la diffusione della cultura del movimento tra i più giovani, anche con disabilità grave o soggetti a dinamiche relazionali difficili.
Oltre ai benefici fisici, il trekking è apparso altamente formativo per i ragazzi grazie alle sue ricadute educative, sociali e culturali: ha permesso loro di far emergere risorse relazionali e cognitive, diminuire comportamenti e atteggiamenti aggressivi, sregolati e di incomunicabilità, acquisire autonomie e competenze pratiche difficilmente raggiungibili nei contesti di vita abituali, con ricadute sul benessere generale e sulla qualità della vita. Infine, l’interazione con la natura ha spronato i ragazzi a seguire uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente.
La novità di quest’anno è stato il coinvolgimento degli animali (un cavallo e un asino) che hanno accompagnato i ragazzi durante i percorsi di trekking nel Parco della Grigna: un’esperienza ispirata alla pet therapy positiva e di grande impatto, che ha non solo arricchito la camminata attraverso la vicinanza e il contatto ma anche visibilmente condotto i ragazzi a cambiamenti emozionali e relazionali. La presenza degli animali è servita a rompere l’isolamento che caratterizza molti giovani con deficit della comunicazione, scarse interazioni sociali o dinamiche conflittuali, favorendo rilassamento e maggiore recettività agli stimoli.
A rendere possibile la buona riuscita del progetto hanno contribuito altre collaborazioni tecniche importanti: l’Associazione Trekking Italia e i suoi accompagnatori esperti hanno studiato e predisposto gli itinerari più adatti a un trekking “someggiato” e l’Ente Parco Grigna ha messo a disposizione animali e personale specializzato, garantendo anche la realizzazione di laboratori naturalistici. Hanno infine collaborato e apportato la loro esperienza diverse figure specialiste quali una naturalista e una biologa nutrizionista, che hanno organizzato dei momenti laboratoriali tematici e alcune sessioni di educazione alimentare.